A partire da metà agosto 2021, per due anni, le Giacche Verdi Bronte con il supporto della Fondazione Manfred-Hermsen-Stiftung e il sostegno dell’EUKI (strumento finanziario del Min. Ambiente Tedesco BMU), promuovono il progetto di educazione Agricolo-Ambientale “Humus per la Biosfera“. Il progetto, seguendo il doppio binario dell’Educazione ambientale nelle scuole e dei campi agricoli sperimentali in collaborazione con il Dipartimento Agricoltura Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania, mira a sensibilizzare le giovani generazioni e gli agricoltori dell’area delle Terre della Biosfera sul rapporto tra cambiamenti climatici, utilizzo del suolo e importanza dell’humus.

Venerdì 08 Ottobre 2021 presso l’Istituto Professionale per l’agricoltura e lo Sviluppo Rurale “Ven. I Capizzi” di Bronte si è tenuta la presentazione ufficiale del progetto, alla presenza del Sindaco di Bronte, Sen. Firrarello, della Preside Prof.ssa Grazia Emmanuele, del Prof. Paolo Guarnaccia del Di3A dell’UniCT, di Giuseppe Rizzo dell’Ufficio Intercomunale dell’Agricoltura della Regione Sicilia e degli studenti dell’istituto Agrario e del Liceo Scientifico di Bronte. Successivamente, lo Staff delle Giacche Verdi Bronte con i volontari ESC e Erasmus e il Prof. Guarnaccia e Giuseppe Rizzo hanno effettuato un sopralluogo presso i campi agricoli nei quali si terranno le sperimentazioni per offrire modelli e soluzioni nella produzione di humus agli agricoltori della zona. Ecco un report scritto dalla volontaria ESC Magdalena Markgraf (Germania):

“L’incontro con gli studenti dell’Istituto Agrario è avvenuto l’8.10.21 nella palestra della scuola adibita a sala conferenze. All’inizio hanno parlato la Preside della scuola, il Sindaco di Bronte, Andrea Aidala dello Staff Giacche Verdi Bronte e Stefanie Hermsen della Fondazione MHS. In seguito, il professore Guarnaccia è intervenuto, affermando che l’unico modo per risolvere i problemi climatici risiede nel lavorare insieme e che occorre rivedere il sistema usato per lavorare il suolo, dato che le macchine usate per arare il terreno sono troppo pesanti e le piante non sono in grado di radicare oltre i 35 cm perché la terra diventa troppo compatta. Inoltre, ha accennato al problema dei grandi complessi industriali che hanno sempre più successo, per cui gli agricoltori sono costretti a chiudere le aziende con inevitabili danni economici e ambientali. Lui ha l’opinione che la Sicilia sia in grado di alimentarsi quasi completamente da sola, senza il bisogno di grandi colossi industriali. Trova che gli agricoltori locali siano molto importanti perché posseggono la sapienza della tradizione contadina, le frutta e verdura sono molto più gustose e anche se è più comodo fare la spesa al supermercato, andare dall’ortolano locale è più gratificante e più intelligente come “scelta etica” oltre che più sicuro data la provenienza dei prodotti. Per questo è importante mantenere viva la campagna con piccoli agricoltori per tenere viva la biodiversità e le sapienze antiche dei contadini su come lavorare il suolo.

Dopo questo discorso è stato possibile fare delle domande. Un paio di professori si sono quindi fatti avanti. Mi sono rimaste in mente due citazioni del professore Guarnaccia. La prima è “andare a fare la spesa è come votare”. Questa mi è rimasta in mente perché vuol dire che ogni volta che si va a fare la spesa si decide tra qualità, provenienza e prezzo ed ogni volta ha un grande impatto sul mercato. E la seconda citazione era specificamente per gli studenti che sarebbe “be hungry, be foolish”. Il professore Guarnaccia ha voluto dire a noi giovani di essere curiosi e di uscire dagli schemi della società e di seguire i nostri sogni.

Dopo una piccola pausa, siamo andati a visitare i terreni su cui fare i campi sperimentali. Per primo siamo stati a visitare l’azienda di Giuseppe Rizzo, impiegato dell’Ufficio intercomunale di Agricoltura della Regione Siciliana e conduttore d’azienda agricola. Lui ci ha raccontato il suo modo di lavorare il terreno. In generale lavora solo sulla superficie ogni due anni. Non usa o concime o pesticidi e la sua azienda è integralmente biologica certificata. Lascia crescere ogni pianta che spunta e lascia dei posti per animali (come gli alberi morti) nei quali essi possono nascondersi e creare dei nidi o delle tane. A parte questo deve tagliare l’erba ogni anno per il rischio d’incendi. Con il sostegno di un bando PSR Giuseppe vuole costruire un ponte su un sentiero rurale per poter accedere a una terrazza naturale con vista sul fiume Simeto. Lì vuole rendere possibile fare “birdwatching” e per questo ha intenzione di costruire una casetta di appostamento. Inoltre ha esposto al Prof. Guarnaccia il problema di una parte del terreno, nel quale, nonostante sia lavorato allo stesso modo del resto dell’azienda, gli alberi faticano a produrre frutti, sopratutto olive. Il professore ha detto che da una prima visione il suolo e gli alberi potrebbero aver subito lavorazioni errate da parte del vecchio proprietario e forse vi sono problemi relativi all’assorbimento dell’acqua. In seguito siamo andati a visitare i terreni delle Giacche Verdi Bronte dopo aver percorso una lunga strada rurale che costeggia anche l’antico Casale di Placa Baiana. Nei terreni erano presenti ulivi e altri alberi da frutta e il professore Guarnaccia ci ha fatto vedere che il suolo è ricco d’argilla. Il Professore ha tenuto una vera e propria lezione all’aperto durante la visita e ci ha spiegato come arare il terreno in profondità non faccia bene al suolo. Infine, la discussione si è concentrata sulle tecniche da poter utilizzare nei terreni e su come le siepi offrano benefici importanti per il suolo, dato che impediscono l’erosione e offrono un luogo e cibo per vivere a diversi animali, tra cui insetti e uccelli”.